lunedì 20 maggio 2019

Storie e sentimenti di giovani europei – “Alta marea” di Emanuele dal Farra

Il mio viaggio letterario europeo, attraverso i libri della collana di narrativa LGBT Syncro/Europa, prosegue dopo Bilbao per approdare a Venezia con il romanzo di Emanuele dal Farra "Alta marea" incentrato sulla storia di quattro ragazzi, Giorgio, Lia, Corrado e Bruno, i cui destini si intrecciano a seguito di un tragico evento, la morte del nonno di Giorgio in un incidente automobilistico.
"Alta marea" è narrato in un tempo presente ricco di suggestioni poetiche e malinconiche, con i suoi protagonisti che si muovono, in preda alle loro ansie e insicurezze, tra le calli e i ponti di Venezia, con luci, colori, sfumature e l'avanzare della primavera che «non si misura dalle foglie sugli alberi, ben nascoste dai muri dei giardini antichi, ma dal colore della pietra di cui è fatta la città, prima azzurrina e grigia, poi, all'improvviso, dorata e viva». Una città che lo stesso Giorgio ama dipingere nei suoi ritratti «in tutte le stagioni, ma soprattutto nei pomeriggi domenicali, che lui da sempre associa alla tristezza: sole, abbandono, strade, vicoli, spiagge di topi e ricami di muschi».



Giorgio e Lia, diciottenni, sono amici da tanti anni, ma da poche settimane hanno deciso di iniziare una relazione, che lo stesso Giorgio stenta a definire. Forse un rifugio per entrambi nel quale nascondere le paure che scaturiscono da amori precedenti, conclusi in modo traumatico, con ferite che hanno lacerato le loro anime e faticano a cicatrizzare. Ciò è vero soprattutto per Giorgio che si ritrova in una fase in cui sta vanamente cercando di negare la sua vera sessualità.
Corrado e Bruno, venticinquenni, si conoscono dall'età di quindici anni e in questo lasso di tempo hanno intrecciato un rapporto che va molto oltre l'amicizia, una relazione assoluta che nessuno potrebbe realmente comprendere se non loro due. Ma se per Bruno stare con Corrado significa arrivare a casa, per quest'ultimo la tensione emotiva è differente: «Non sono un bugiardo. Solo che io a casa non mi sento arrivato come succede a te. Preferisco il viaggio. Il movimento. Arrivare in città sconosciute».
Corrado lavora come truccatore di morti nell'agenzia funebre che si è occupata di organizzare il funerale del nonno di Giorgio. Ed è quella l'occasione che fa incontrare Corrado e Giorgio, li fa diventare amici fino a quando non realizzano di provare un'attrazione reciproca che si trasforma in qualcosa di speciale. 



I due ragazzi, tuttavia, rimangono immobili, incapaci di compiere il passo decisivo: «Si guardano all'improvviso in silenzio. Tutte le parole che quella sera potevano essere pronunciate sono già state dette. Ora sarebbe il momento dei gesti, ma le mani di entrambi restano lungo i fianchi, inerti e vuote». Il più incerto è Corrado, forse perchè teme la differenza di età o ha paura di compromettere il suo rapporto con Bruno. Al contrario, Giorgio, anche se bloccato, vorrebbe davvero compiere quel passo, uscire da un giardino nel quale si è ritrovato confinato per sua stessa volontà.
Quella spinta necessaria, che li costringe a rivelare i propri sentimenti, arriva con un evento traumatico, la scomparsa di Lia, che sconvolge la comunità e getta sull'intera vicenda un alone di mistero, dando al romanzo un'ulteriore interessante sfaccettatura.
"Alta marea" è un romanzo che mostra una grande sensibilità nell'affrontare temi importanti come l'amicizia, l'amore, la consapevolezza della propria sessualità, in un racconto di formazione i cui protagonisti sono costretti a fronteggiare i propri fantasmi, cercando di superare gli ostacoli che impediscono loro di vivere pienamente sentimenti e passioni. Ciò, nella consapevolezza che ogni rapporto, pur sincero nei suoi pressupposti, porta con sè un brivido di precarietà che va accettato con coraggio e determinazione.