Rudyard Kipling è indubbiamente uno degli scrittori più celebri,
famoso in tutto il mondo per la sua raccolta di racconti "Il
libro della giungla", storie che narrano le avventure del
"cucciolo d'uomo" di nome Mowgli, abbandonato nella giungla
indiana e adottato da un branco di lupi, e da cui è stato tratto un
divertente film della Disney, amato da tutti i bambini di ieri e di
oggi.
Autore anche di romanzi (tra cui "Kim" e "Capitani
coraggiosi"), ha scritto una poesia molto bella intitolata
"Se" (del 1895) che leggo oggi per la prima volta.
Se
saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la
perdono, e te ne fanno colpa.
Se
saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se
saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O
essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O
essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se
saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se
saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se
saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E
trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se
riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O
a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E
piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se
saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E
rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E
perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se
saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel
servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E
a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se
non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se
saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O
passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se
né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se
per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se
saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua
sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E
— quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
Si tratta di una poesia dedicata al figlio, un'eredità spirituale
oltre che un inno alla vita, in cui il padre cerca di indicare al
ragazzo la strada per diventare un Uomo, tramite i propri sogni e i
propri valori. Di questa poesia, mi colpiscono, in particolare,
alcuni versi.
"Se
saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, tenendo
però considerazione anche del loro dubbio": ci
si arrabbia troppo spesso per le critiche altrui, soprattutto quando
qualcuno si diverte a distruggere ciò che abbiamo faticosamente
costruito, ferendo la nostra autostima e facendoci ripiombare nello
sconforto. Non perdere la fiducia in se stessi nonostante le critiche
e i dubbi altrui significa essere consapevoli del proprio valore e
delle proprie capacità, non senza utilizzare, comunque, le critiche
costruttive a proprio vantaggio.
"Se
saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone; Se saprai
pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo": i
sogni e i pensieri sono una componente essenziale del nostro essere,
senza di essi saremmo degli automi capaci di agire solo in base a
stimoli esterni. Indubbiamente, non ci si può limitare ad una vita
riflessiva o a sognare la propria esistenza: il pensiero deve
diventare azione e i sogni, se realizzabili, devono essere inseguiti
e concretizzati. Non è sempre facile, anche perché a volte ci
lasciamo travolgere dalle nostre vite senza riuscire ad andare nella
direzione che vorremmo.
"Se
riuscirai ... a guardare le cose per le quali hai dato la vita,
distrutte, e piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi":
questo verso non può non farmi
venire in mente coloro che sono colpiti da terremoti o alluvioni, che
da un giorno all'altro si ritrovano ad aver perso tutto ciò che
avevano faticosamente conquistato, ma senza lamentarsi cercano di
rialzarsi in piedi e di ricominciare.
"Se
saprai riempire ogni inesorabile minuto dando valore ad ognuno dei
sessanta secondi": Seneca,
nel "De brevitate vitae" ci ricorda che "ognuno
brucia la sua vita e soffre per il desiderio del futuro, per il
disgusto del presente. Ma chi sfrutta per sé ogni ora, chi gestisce
tutti i giorni come una vita, non desidera il domani né lo teme".
Bisognerebbe godere ogni
giorno, nella consapevolezza che ogni attimo della nostra vita è di
per sé irripetibile.
Questa
poesia è stata oggetto di numerose citazioni (Oriana Fallaci in "Un
uomo"; Massimo Gramellini in "Fai bei sogni"; Pink
Floyd nel disco "Atom heart mother"), a testimonianza del
grande impatto avuto dai precetti indicati da Kipling, un'eredità
che tutti dovremmo, almeno in parte, tenere in considerazione.
Bellissima poesia e commento pertinente e saggio. Questa la strofa che preferisco: "Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, tenendo però considerazione anche del loro dubbio". Quando avremo fiducia in noi stessi, non avremo più paura di riconoscere i nostri errori. Essi non saranno un'ombra di inadeguadezza, ma un segno necessario di umana fallibilità. Conoscendoli, comprendendoli e analizzandoli li scioglieremo. E la nostra sicurezza crescerà ancora. E noi con lei.
RispondiEliminaTi ringrazio Vale! Giustissimo, avere fiducia in se stessi significa imparare dai propri errori, oltre che dalle critiche degli altri che magari riusciremo ad ascoltare e discernere meglio
EliminaLorenzo i sogni mi hanno colpita ^-^
RispondiEliminaLa sua solitudine Lorenzo !
RispondiEliminaSi Lucrezia, anche a me ha colpito il verso dedicato ai sogni: non solo sognare la propria vita, ma anche vivere la vita che abbiamo sognato.
EliminaUn se memorabile, che mi ricordo sin da bambino. ciao, maresogno67
RispondiEliminaProbabilmente devo averla letta o sentita prima, ma solo adesso posso dire di aver letto davvero e colto il profondo significato di questa poesia. Ciao!
EliminaChe meraviglia! Era da tempo che non leggevo questa poesia straordinaria, e questa mattina, grazie a te, sono tornato a rileggerla, e più di una volta, con crescente coinvolgimento, anche perchè lo hai riportata con le tue considerazioni che considero pertinenti, oltre che utili. Si tratta di una poesia che avrei voluto che mi dedicasse mio padre, ma lui non era poeta, ma è riuscito comunque a fornirmi, con gli esempi, gli opportuni insegnamenti per affrontare al meglio la vita. Grazie caro Lorenzo, e con abbraccio affettuoso ti auguro una nuova settimana all'insegna della serenità - Tommaso
RispondiEliminaTi ringrazio Tommaso! Sì una poesia meravigliosa, da rileggere con attenzione. I miei commenti sono limitati ad alcuni versi che mi hanno colpito maggiormente, che rispecchiano il mio "sentire". Anche a te una serena settimana!
Eliminami sono sempre chiesto che vita sarebbe stata con un padre artista. Chissà che fine ha fatto il figlio di quest'uomo che ha tramutato in lavoro la sua passione per i sogni.
RispondiEliminaSecondo me sarebbe stato molto interessante ;-) Purtroppo, il figlio John morì nella battaglia di Loos nel 1915. Ciao!
EliminaDolce notte Lorenzo ^_^
RispondiEliminaTi auguro una serena giornata, Lucrezia!
EliminaCiao Lori.. non conoscevo questa poesia.. conoscevo Kipling per il famoso Mowgli e niente più.. mai avrei pensato di leggere una poesia cosi bella..forse pochi la conoscono e quindi hai fatto benissimo a proporcela.. mi piace il fatto che sia un lascito al figlio.. mi piacciono queste cose.. sai mi sarebbe piaciuto trovare dopo anni qualcosa di scritto da mio padre.. purtroppo lui è scomparso in un incidente improvvisamente quindi non ne ha avuto il tempo.. ma sarebbe stato bello trovare una sua eredità scritta...
RispondiEliminaCiao Debora! Sì è una poesia molto bella che mi ha coinvolto subito, anche io l'ho letta per la prima volta in questi giorni. Penso tu abbia ragione, un'eredità scritta di un genitore è qualcosa di unico, per le emozioni che può trasmettere
EliminaA Domani Lorenzo ^-^
RispondiEliminaciao, maresogno67
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