I nostri gesti difficilmente rimangono isolati, ma finiscono spesso
per avere effetti sulle vite altrui, a volte in maniera limitata,
altre in modo decisivo. E così, in una terribile e buia notte di
agosto, un'auto lanciata in una folle corsa, nello sfrenato desiderio
di vincere la noia, finisce per travolgere una ragazzina,
uccidendola, mentre il suo investitore corre via sconvolto e
impaurito.
Quel drammatico momento finisce per segnare inevitabilmente il
destino di tre persone, Andrea, Giuseppe e Sara, i protagonisti di un
intenso romanzo di Claudio Volpe, "La traiettoria dell'amore"
(Laurana Editore), presentato al Premio Strega 2017. Un romanzo che
descrive il percorso di evoluzione interiore dei tre ragazzi che, in
qualche modo, cercano di mettere insieme i pezzi della loro vita per
andare avanti. Un percorso che si delinea lungo una strada spesso
irta di ostacoli, da superare soprattutto grazie alla forza
dell'amore cui i protagonisti stessi si aggrappano con caparbietà.
Una scrittura accurata, mai banale o scontata, attraverso cui
l'autore, trattando temi attualissimi e delicati, ci lancia un
messaggio di amore universale.
"Non sempre inciampare significa finire la corsa. Se cadi
lungo il cammino l'importante è non pensare alle ferite, ma alla
nuova prospettiva da cui poter guardare il mondo, un'angolazione
diversa che ha il sapore delle piccole cose".
È questo, infatti, ciò che ci spinge ad andare avanti, la
possibilità di rialzarsi e di ricominciare, guardando la vita in una
diversa prospettiva.
Quando Giuseppe, quella notte, realizza ciò che ha appena commesso,
in preda allo spavento, non trova altra soluzione che fuggire e
recarsi da sua sorella Andrea, che convive con la sua ragazza Sara.
Precipitarsi davanti alla porta di casa di Andrea, tempestandola di
pugni, questa è l'unica prospettiva che Giuseppe, nella sua scarsa
lucidità, riesce a intravedere.
I due fratelli, a causa di tante incomprensioni, non hanno contatti
da ormai cinque anni. Il vuoto, il silenzio, un distacco emotivo,
l'incapacità di vedere una luce, di comunicare: dopo tutti questi
anni di lontananza, tali sono le sensazioni che invadono la mente di
Andrea, che arriva a pensare a quanto sia vero che "le
assenze ci plasmano e che quello che ci manca ci rende ciò che siamo
più di qualunque cosa che possediamo".
Seguiamo il flusso di pensieri di Andrea, protagonista di una
narrazione che si svolge in prima persona, percepiamo la sua fatica
di vivere, la sua tendenza a rotolare via dai suoi stessi pensieri,
il suo desiderio di stare ai confini del mondo, almeno fino al suo
incontro con Sara che la costringe a mettere radici dentro se stessa.
E ora avvertiamo il suo tormento di trovarsi di fronte a un fratello
perduto, che ripiomba in una notte d'estate nella sua esistenza, un
fratello con cui non riesce a comunicare perché troppi silenzi hanno
preceduto quel momento. Fino a quando quel silenzio non viene
lacerato dalla terribile confessione di Giuseppe, dalla paura che
quella ragazza investita sia già morta e che la polizia sia ormai
sulle sue tracce.
Quale mai potrebbe essere la prospettiva di salvezza? Come rialzarsi
dopo la caduta? In un momento così drammatico, in preda a un istinto
irrazionale che mette la ragione a tacere, non si riesce a
intravedere altro che la fuga come soluzione. I due fratelli cercano
di aggrapparsi a uno spiraglio di speranza, con Giuseppe che ripete
il primo principio della termodinamica (nulla si crea, nulla si
distrugge, tutto si trasforma) pensando che quella ragazza in fondo
non è davvero morta. Vi è, in quel momento, il desiderio di farsi
proteggere e custodire, unito al pensiero che la morte potrebbe non
essere l'ultima destinazione. Tuttavia, la speranza non riesce ancora
a prevalere, a sovrastare la paura.
Il flusso di pensieri di Andrea è un continuo vortice che ci
consente di indagare a fondo la sua anima e quella delle persone che
a lei sono legate. Le sue riflessioni passano dal dolore presente -
anche attraverso le frasi tratte dalla serie televisiva "Grey's
Anatomy", trascritte in un'agenda nera ormai consunta che
diventa una vera e propria guida spirituale – ai frequenti
flashback, ai ricordi che affiorano, al legame con suo
fratello durante l'infanzia, alla difficile situazione familiare con
un padre violento e una madre succube e debole, con Andrea che cerca
in ogni modo di proteggere e custodire Giuseppe dal dolore e dal
male, un po' come sta facendo adesso.
L'amore ricorre spesso in questo romanzo, anzi ne è l'elemento
fondamentale e imprescindibile, la base di ogni rapporto che si possa
definire tale, la linfa senza cui la nostra vita non ha alcun senso,
anche se può far male, anche se può indurci a commettere alcuni
errori.
E l'amore è quello che unisce Andrea e Sara, l'amore tra due donne,
una storia che Andrea evoca proprio nel momento in cui teme di
perdere la sua amata, quando Sara sembra volerla abbandonare al suo
destino di protettrice di un fratello fuggiasco.
Sara, una ragazza, almeno in apparenza, fragile e avvolta da un alone
di purezza, prima di convivere con Andrea, si prostituiva per pagare
gli studi di filosofia e assistere la madre malata. Appassionata
lettrice di testi filosofici, è una di quelle menti che "non
sono in grado di accontentarsi del mondo così come appare, ma hanno
bisogno di spingere il loro sguardo oltre, di cercare l'universo".
Mentre Andrea ricorda le fasi della sua storia d'amore con Sara, non
può non pensare che è proprio grazie a questo amore che ha iniziato
a vivere dopo aver trascorso anni ripiegata su se stessa, quasi come
se fosse rinchiusa in una cassaforte. E, quindi, il destino non può
che vederle unite.
"Guardare la vita in faccia ... essere in grado di amare gli
altri e assicurarci che il nostro amore non sia inutile".
Questo è il fulcro del pensiero di Andrea, questo è ciò che
l'amore le sta insegnando, un amore che arriva in profondità e
lascia il segno.
La fuga di Andrea, Giuseppe e Sara non è solo uno scappare dal
pericolo e dalla paura, ma è anche un percorso di catarsi dai
conflitti e dai problemi presenti e passati. Non a caso, la loro
destinazione è un piccolo paese, Casigliano, un'oasi di pace, un
luogo puro e incontaminato, in cui ha vissuto la nonna dei due
fratelli, Adelina, che rivive nei ricordi di Andrea; una donna
straordinaria che ci stupisce per la sua apertura mentale ("la
famiglia nasce da un atto sessuale e non da un atto di amore) e
per i suoi sentimenti di solidarietà, empatia, condivisione.
In questa oasi, la sensazione è che ci sia ancora speranza, che
qualcuno possa arrivare a illuminare il loro cammino, allontanandoli
dalla fitta oscurità. E, infatti, i ragazzi incontrano subito dopo
due abitanti del posto, Pasquale e Antonia, persone di grande
sensibilità e affabilità che fanno loro da guida nel paese,
raccontando numerosi aneddoti. Pasquale, moderno Socrate, in un
giorno di pioggia, spinge i ragazzi a raccontarsi storie, un modo
per parlare di sé e guardarsi dentro alla ricerca della propria
identità, del proprio percorso di vita.
E con i percorsi di vita dei tre ragazzi si delineano i temi portanti
di questo romanzo:
- l'omosessualità, con Andrea che attraversa una tempesta di sensazioni nella propria esistenza, cercando di capire se stessa, i propri impulsi, i propri desideri. Sensazioni che lei inizialmente avverte come deviate e caotiche. Poi, le prime esperienze e la rabbia nell'ascoltare i discorsi del padre, pieni di ignoranza, pregiudizi, omofobia. Il desiderio di allontanarsi da lui, per andare incontro all'amore di Sara;
- la giustizia, con Giuseppe che fugge impaurito dal luogo dell'investimento e Andrea, novella Antigone, che combatte tra il desiderio di aiutare il fratello e il senso del dovere che le imporrebbe di andare alla polizia e sporgere denuncia. Fino a quando i due fratelli non realizzano che non vi è incompatibilità tra la legge e il cuore, se il cuore li spinge a fare ciò che è più sensato per il loro bene;
- il carcere inteso non come strumento punitivo, ma come luogo di rieducazione, in cui i carcerati possano svolgere diverse attività, in questa loro pausa dalla vita, in modo da poter riaffrontare di nuovo l'esistenza una volta usciti;
- il degradante mondo della prostituzione, un passato che assilla Sara che cerca di liberarsene attraverso un processo di catarsi che passa attraverso varie fasi (la distruzione di una videocassetta che la riprende in un rapporto sessuale con un cliente violento, l'interpretazione di una prostituta in una rappresentazione teatrale). Liberarsi del passato per vivere il suo futuro insieme ad Andrea.
Tanti temi, in questo romanzo appassionante che commuove e sorprende
continuamente, tutti uniti da un unico grande legame, l'amore
"l'unica cosa per cui vale la pena attraversare il gelo, in
attesa che il sole sorga di nuovo e ci liberi dal freddo".