Struttura portante in metallo, ripiani in un legno ormai sbiadito,
duecento libri con una copertina verde e le pagine ingiallite e
impolverate. Si tratta dell'intera Collana "Maestri" delle
Edizioni Paoline, risalente agli anni sessanta, una collezione di
libri che mio nonno regalò a mia madre.
Una volta che i miei genitori si trasferirono nella loro attuale
casa, la libreria trovò ben presto collocazione nella mia camera di
bambino. E io, nei miei primi anni di vita, non potei fare a meno di
osservarla come un oggetto misterioso, mentre scorrevo quei titoli e
quei nomi che mi apparivano prevalentemente sconosciuti.
Poi, pian piano molti autori iniziarono a diventarmi familiari:
racconti natalizi di Dickens, favole di Oscar Wilde, leggendarie
novelle arabe. Sfogliando quelle pagine dall'odore caratteristico dei
libri un po' "datati", capii che quel dono ereditato dal
nonno era una miniera preziosa di opere letterarie, un mare in cui
tuffarmi per nuotare verso "lidi culturali" che
sentivo quasi come esclusivi. In effetti, accanto a classici
immortali come "Delitto e Castigo", "La
Divina Commedia", "I miserabili", vi sono
in questa collana opere minori, ma comunque belle, interessanti e
significative, che con il tempo non sono più state ripubblicate in
Italia e sono attualmente fuori catalogo o dimenticate (salvo
reperirle su ebay).
E così mi dedicai a queste opere narrative coinvolgenti in un viaggio
attraverso culture di vari Paesi, sviluppando sempre più il mio
amore per la lettura. Scoprii uno dei più grandi autori di tutti i
tempi, G.K. Chesterton che con "Il Napoleone di Notting Hill"
e "L'osteria volante" mi trascinò nel suo mondo
fantasioso, paradossale, forte di una satira estremamente ingegnosa,
con i suoi protagonisti che lottano fermamente per i propri ideali.
Un autore che ho continuato a leggere e approfondire con altre opere
("I racconti di Padre Brown", "L'uomo che fu
giovedì").
E, poi, mi capitò tra le mani il Manzoni polacco, Boleslaw Prus, le
cui opere ancora oggi sono rigorosamente studiate dagli alunni delle
scuole di Varsavia e dintorni. In particolare, lessi "La
bambola", la storia di un commerciante arricchitosi grazie ai
propri affari, che si innamora di una giovane aristocratica ormai in
rovina. Per Wokulski, Isabella rappresenta un ideale romantico di
femminilità, un amore da conquistare con ogni mezzo possibile. Fino
ad andare incontro a cocenti delusioni, non appena si rende conto
della vera gelida natura di quella donna, affarista e moralmente
infida.
Mi
emozionai, poi, con le avventure dei protagonisti di "Col
ferro e col fuoco", romanzo
storico di Henryk Sienkiewicz (autore noto soprattutto per il
romanzo storico "Quo
vadis"). Una
contrastata storia d'amore cui fa da sfondo la rivolta cosacca del
1647 e la battaglia tra Cosacchi e Polacchi.
E
i libri sono talmente tanti che potrei continuare a lungo ...
che meraviglia! ti posso capire benissimo!
RispondiEliminache meraviglia! ti posso capire benissimo!
RispondiEliminaGrazie Massimo :-)
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