Il mio viaggio letterario
europeo, attraverso i libri della collana di narrativa LGBT
Syncro/Europa, prosegue dopo Bilbao per approdare a Venezia con il
romanzo di Emanuele dal Farra "Alta marea"
incentrato sulla storia di quattro ragazzi, Giorgio, Lia, Corrado e
Bruno, i cui destini si intrecciano a seguito di un tragico evento,
la morte del nonno di Giorgio in un incidente automobilistico.
"Alta marea" è
narrato in un tempo presente ricco di suggestioni poetiche e
malinconiche, con i suoi protagonisti che si muovono, in preda alle
loro ansie e insicurezze, tra le calli e i ponti di Venezia, con
luci, colori, sfumature e l'avanzare della primavera che «non
si misura dalle foglie sugli alberi, ben nascoste dai muri dei
giardini antichi, ma dal colore della pietra di cui è fatta la
città, prima azzurrina e grigia, poi, all'improvviso, dorata e
viva». Una città che
lo stesso Giorgio ama dipingere nei suoi ritratti «in
tutte le stagioni, ma soprattutto nei pomeriggi domenicali, che lui
da sempre associa alla tristezza: sole, abbandono, strade, vicoli,
spiagge di topi e ricami di muschi».
Giorgio e Lia, diciottenni, sono
amici da tanti anni, ma da poche settimane hanno deciso di iniziare
una relazione, che lo stesso Giorgio stenta a definire. Forse un
rifugio per entrambi nel quale nascondere le paure che scaturiscono
da amori precedenti, conclusi in modo traumatico, con ferite che
hanno lacerato le loro anime e faticano a cicatrizzare. Ciò è vero
soprattutto per Giorgio che si ritrova in una fase in cui sta
vanamente cercando di negare la sua vera sessualità.
Corrado
e Bruno, venticinquenni, si conoscono dall'età di quindici anni e in
questo lasso di tempo hanno intrecciato un rapporto che va molto
oltre l'amicizia, una relazione assoluta che nessuno potrebbe
realmente comprendere se non loro due. Ma se per Bruno stare con
Corrado significa arrivare a casa, per quest'ultimo la tensione
emotiva è differente: «Non
sono un bugiardo. Solo che io a casa non mi sento arrivato come
succede a te. Preferisco il viaggio. Il movimento. Arrivare in città
sconosciute».
Corrado lavora come truccatore di
morti nell'agenzia funebre che si è occupata di organizzare il
funerale del nonno di Giorgio. Ed è quella l'occasione che fa
incontrare Corrado e Giorgio, li fa diventare amici fino a quando non
realizzano di provare un'attrazione reciproca che si trasforma in
qualcosa di speciale.
I
due ragazzi, tuttavia, rimangono immobili, incapaci di compiere il
passo decisivo: «Si
guardano all'improvviso in silenzio. Tutte le parole che quella sera
potevano essere pronunciate sono già state dette. Ora sarebbe il
momento dei gesti, ma le mani di entrambi restano lungo i fianchi,
inerti e vuote». Il
più incerto è Corrado, forse perchè teme la differenza di età o
ha paura di compromettere il suo rapporto con Bruno. Al contrario,
Giorgio, anche se bloccato, vorrebbe davvero compiere quel passo,
uscire da un giardino nel quale si è ritrovato confinato per sua
stessa volontà.
Quella
spinta necessaria, che li costringe a rivelare i propri sentimenti,
arriva con un evento traumatico, la scomparsa di Lia, che sconvolge
la comunità e getta sull'intera vicenda un alone di mistero, dando
al romanzo un'ulteriore interessante sfaccettatura.
"Alta
marea" è un
romanzo che mostra una grande sensibilità nell'affrontare temi
importanti come l'amicizia, l'amore, la consapevolezza della propria
sessualità, in un racconto di formazione i cui protagonisti sono
costretti a fronteggiare i propri fantasmi, cercando di superare gli
ostacoli che impediscono loro di vivere pienamente sentimenti e
passioni. Ciò, nella consapevolezza che ogni rapporto, pur sincero
nei suoi pressupposti, porta con sè un brivido di precarietà che va
accettato con coraggio e determinazione.
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