In questi giorni
di continue polemiche e notizie drammatiche, leggere il post di Ian
Thorpe appena pubblicato sull'"Huffington Post" è stato
davvero confortante. Ian è un grande campione australiano di nuoto,
vincitore di ben 27 medaglie d'oro e dominatore delle olimpiadi di
Sidney nel 2000, ma è soprattutto una persona di straordinaria
umanità.
Soffre fin
dall'adolescenza di una sindrome depressiva, cui si sono aggiunti
successivamente alcuni problemi di alcolismo, e continua ancora
adesso a lottare contro questo male oscuro e insidioso, ma, come
afferma lui stesso, ha deciso di non permettere più di esserne
influenzato. La depressione è un male spesso invisibile agli altri
che non sempre riescono a capire che cosa realmente si provi nelle
lotte quotidiane. Questa incomprensione è ancora più accentuata nel
suo caso, un atleta di talento che poteva avere tutto il mondo nelle
sue mani, mentre dietro un'apparenza di felicità si nascondeva un
inferno. Da qui il senso di colpa di chi dovrebbe sentirsi fortunato
rispetto ad altri che non hanno avuto le stesse possibilità, un
senso di colpa che aggrava ancor di più la depressione in un circolo
vizioso.
Il campione, nel
suo toccante articolo, parla dei traguardi raggiunti e del suo
impegno per raggiungerne altri e della necessità di reagire,
forgiando la propria realtà: "Possiamo anche trovarci
nella morsa della nostra depressione ma abbiamo sempre la possibilità
di controllarla in qualche modo. Se dimostri accondiscendenza verso
la tua malattia e la accetti, allora cadrai nella trappola della
depressione e dell'atteggiamento che la depressione ti obbliga ad
assumere.
Il suo è un
messaggio di speranza, per cui è possibile ritornare a vivere in
mezzo agli altri rompendo quell'isolamento cui la depressione spesso
conduce: "C'è bisogno di tornare a far parte di
questo mondo, a tutti è concessa la possibilità di ricostruire la
propria resilienza nei confronti dei propri tormenti. È possibile
ritrovare il senso di se stessi e sentirsi nuovamente parte di questa
vita. Oggi, sono in grado di apprezzare la vita, non solo dimostro
riconoscenza ma cerco anche di viverla al meglio. Mi sento
tremendamente felice e voglio ricordare agli altri che vale la pena
perseguire la felicità. Non do per scontato nessuna delle
possibilità che la vita mi ha regalato".
Sicuramente, un
evento che gli ha consentito di iniziare a rompere questo muro è
stato il suo coming out
nel 2014: rivelare la propria omosessualità gli ha permesso di
spazzare via tutte le bugie che aveva costruito negli anni per paura
di ledere quell'immagine di atleta bello, forte e imbattibile che
tutti avevano di lui, smettendo finalmente di negare la propria
natura.
Le
parole di Ian Thorpe, cui auguro di raggiungere tutti i traguardi che
si è prefissato, sono ovviamente uno stimolo per tutti, non solo per
coloro che soffrono di depressione, a non abbattersi e a vivere
pienamente la propria vita.
A me Thorpe è sempre piaciuto. Poi dopo queste sue parole...non conoscevo la sua "malattia" anche se sapevo dei suoi problemi specialmente l'alcolismo. Da oggi insomma non lo apprezzerò solo più con lo slippino ecco :D
RispondiEliminaQuando ho letto il suo articolo sono rimasto folgorato... non sempre i personaggi famosi mandano messaggi così positivi, ma quando lo fanno li sentiamo molto più vicini e umani
EliminaMolto spesso le persone famose creano una loro personalità parallela, al contrario Thorpe è riuscito a mostrarsi come realemnte è! E quando si è se stessi è più facile vincere le sfide della vita! Coraggio Thorpe!!
RispondiEliminaRaga88ge
Più che altro i personaggi famosi devono mantenere una certa immagine o magari cercano di nascondere i loro disagi con atti di esibizionismo sfrenato (vedi Miley Cirus). Ian Thorpe si è mostrato per la sua umanità e, quindi, concordo con te, questo lo aiuterà molto
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