«Mi
dico che forse siamo davvero dei pericoli pubblici in questa città
bigotta. Ma non per quei pochi grammi di marijuana che Kostas aveva
nel portafogli, no, lo siamo perché vogliamo decidere noi chi amare.
E questo a volte non piace».
La
libertà di amare senza il timore di sentirsi giudicati, senza quella
paura che blocca ogni azione e spinge a guardarsi intorno per
assicurarsi che non ci sia nessuno prima di poter dare un bacio o
semplicemente stringere una mano. È questo il tema principale
intorno a cui si snodano le vicende dei protagonisti di "Greco
moderno"
(Edizioni Syncro), un romanzo di Nikos Petrou, scrittore nato a
Salonicco nel 1985 e attualmente residente a Bruxelles.
È
un romanzo assai godibile che ho scoperto per caso un giorno in
libreria e, sebbene non abbia particolari velleità letterarie o
peculiarità stilistiche, risulta comunque ben scritto e permeato di
ironia e leggerezza. Parla di sentimenti e attrazione fisica, di
ragazzi alle prese con l'accettazione della propria omosessualità e
delle difficoltà derivanti dalle prime relazioni, il tutto senza
scadere in stereotipi, banali luoghi comuni o facili sentimentalismi.
La
narrazione avviene in prima persona, con la voce del protagonista
principale, Vasilis, ventunenne studente di Ingegneria Navale
all'Università di Salonicco, che si descrive come un ragazzo nervoso
e impaziente, assillato dalla fretta e dalla paura, ma che con la sua
spiccata ironia riesce a descrivere efficacemente il mondo chiuso e
bigotto della sua città.
Ha
una relazione, che procede da circa un anno, con Dimitris, studente
di filosofia ventitreenne, originario di Katerini, il cui carattere è
esattamente l'opposto di quello di Vasilis: sempre calmo, rilassato,
metodico, nella sua mente sembra esserci un posto preciso per ogni
cosa. Non ha mai nascosto a Vasilis la sua bisessualità e il fatto
di avere una relazione 'ufficiale'
con una ragazza, per cui il suo rapporto con il ventunenne si limita
a sporadici incontri clandestini. Salvo poi un giorno cambiare
completamente atteggiamento, tentando di diventare più affettuoso e
presente.
Vasilis
cerca di gestire le continue oscillazioni della sua complicata
relazione con Dimitris senza avere mai il desiderio o la forza di
troncare, fino a quando sulla sua strada non incrocia Kostas, il bel
compagno di scuola di suo cugino Nikos.
Si
delinea, così, un intreccio di sentimenti, con Vasilis che prova
un'attrazione sempre più forte nei confronti di Kostas, definito "un
lupo dagli occhi verdi",
e quest'ultimo che non esita a travolgerlo con le sue doti da leader.
Il tutto tra la gelosia di Dimitris e i tormenti del cugino Nikos,
che mostra di non essere più disposto a incarnare quel modello di
insopportabile perfezione che tutti sembrano avergli cucito addosso,
aspirando a una maggior libertà.
La
libertà è un argomento che ritorna spesso nel romanzo, un obiettivo
cui i protagonisti aspirano, nel tentativo di realizzare i propri
desideri e di spogliarsi di incertezze e timori, dovendo, tuttavia,
fare i conti, oltre che con l'atteggiamento chiuso e bigotto della
città in cui abitano, anche con la profonda crisi economica che
assilla la Grecia: «Sono
ormai due anni che Yannis non ingrana più con il lavoro. Potrebbe
essere il più bravo agente immobiliare del mondo, ma a Salonicco
farebbe comunque la fame. Non c'è denaro e scarseggia anche la
speranza. Troppo poca, comunque, per entrare in una banca, bussare
alla porta del direttore e firmare le carte necessarie per chiedere
un mutuo».
Le
condizioni di precarietà del suo Paese spingono Kostas a organizzare
un'occupazione nel proprio liceo per protestare contro l'arrivo della
Troika previsto in quei giorni. Il diciottenne, con il suo carattere
forte e la sua capacità di persuasione, non esita a coinvolgere
Nikos e gli altri compagni, chiedendo anche il sostegno di Vasilis,
che, tuttavia, si mostra riluttante, convinto che quei liceali stiano
andando incontro a guai seri con tale follia. Ma l'occupazione sarà
l'occasione per far avvicinare ulteriormente i due ragazzi.
"Greco
moderno" è,
dunque, un romanzo scorrevole e intrigante, che, seppure animato da
un intento di denuncia sociale, rimane comunque concentrato sul tema
essenziale, quella libertà di amare di cui parlavo sopra, quella
voglia di dare sostanza ai propri sogni e di uscire finalmente allo
scoperto con un bacio in mezzo alla folla festante.
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