martedì 26 aprile 2016

Quando si incontrano la Passione di Botero, lo Spettacolo di Caravaggio, il Giardino di Matisse.

Come di consueto, il Palazzo delle Esposizioni, sontuosa architettura di epoca fascista, ha organizzato una triplice mostra. Questa volta i protagonisti sono tre grandi artisti molto distanti tra loro, ovvero Botero, Caravaggio e Matisse.
Ovviamente, non potevo perdere tale occasione e, nonostante il clima non proprio favorevole, ho approfittato della festività del 25 aprile durante la quale i Musei statali sono rimasti eccezionalmente aperti.
La prima mostra riguarda Fernando Botero, pittore e scultore colombiano, ed ha come oggetto la "Via Crucis. La Passione di Cristo", un ciclo di opere realizzate dall'artista tra il 2010 e il 2011, con 27 dipinti ad olio e 34 opere su carta.
Botero è noto per aver realizzato mondi popolati da soggetti colmi di piacere, con un'abbondanza a dir poco sontuosa. Nella Via Crucis l'abbondanza non viene meno, mentre scompare il tono ironico, sostituito da uno spirito compassionevole, con una riflessione intorno alla drammaticità, intensità e crudeltà della Passione di Cristo.


Molti i dipinti che hanno attirato la mia attenzione. In particolare, il quadro che rappresenta Gesù che incontra sua madre mostra le figure principali con i loro colori vivaci che si pongono in netto contrasto con il complesso di volti sullo sfondo, lividi nelle loro espressioni sconcertate.


Negli episodi delle cadute di Cristo, si intravedono sia soldati vestiti da gendarmi moderni che centurioni, in un'alternanza di soggetti dell'epoca ed elementi moderni. Addirittura, nelle rappresentazioni della flagellazione, si possono osservare donne urlanti che si affacciano da porte o balconi di palazzi di epoca recente, in un'atmosfera surreale. Nei dipinti, i colori utilizzati sono molto vivaci, a volte violenti (ad esempio, il viola adoperato per alcune vesti).
Il pittore ha donato la serie al Museo di Antioquia che si occupa di portarla in giro per il mondo. La mostra è arrivata, quindi, a Roma in occasione del Giubileo.


La seconda mostra riguarda Michelangelo Merisi da Caravaggio, pittore straordinario e celeberrimo, nativo di Milano e vissuto tra il 1571 e il 1610.


In realtà, non si tratta di una mostra intesa in senso tradizionale, con quadri fisicamente presenti nelle sale, ma di una "installazione-spettacolo" molto suggestiva, un insieme di proiezioni e musica in onda contemporaneamente lungo tutto il percorso.
Non appena entrati in sala, siamo stati sommersi da un'atmosfera magica, di musiche avvolgenti e bellissime immagini proiettate simultaneamente sulle pareti a ritmo vorticoso, con i quadri caravaggeschi rappresentati alternativamente a figura intera e nei particolari, in una sorta di analisi dettagliata, ma seguendo sempre il ritmo della musica.
Otto i temi trattati in altrettante video composizioni, a partire dalla Luce, l'elemento compositivo che contraddistingue in maniera preponderante l'arte di Caravaggio. Il quadro per eccellenza che mostra tale elemento è la "Vocazione di San Matteo", con i fasci di luce che fanno emergere i personaggi dall'oscurità.


Di seguito, il Naturalismo, ovvero l'attitudine di Caravaggio a dipingere la realtà che lo circonda, i fatti concreti e umani, la natura morta, le scene di vita vissuta; poi, il Narciso, il giovane che viene sorpreso da un temporale e si innamora della sua immagine riflessa in uno specchio d'acqua.


Particolarmente, interessante il tema della Teatralità: il video ci mostra una sorta di processo compositivo che simula la creazione delle opere del grande artista, come se si stessero formando sotto i nostri occhi: la posizione dei corpi, gli equilibri tra i personaggi, l'illuminazione, le preparazioni bianche sulle tele.
Quindi gli altri temi: la Medusa, immobile sulla parete, mentre sullo sfondo i serpenti che tale figura mitologica aveva al posto dei capelli si espandono assieme ai fiotti di sangue; la Violenza, ovvero le immagini più violente (Decollazione del Battista, Crocifissione di San Pietro, Davide con la testa di Golia) mostrate in un vorticoso ritmo tribale; i Luoghi, ovvero mappe e immagini dell'epoca con i percorsi intrapresi dall'artista nella sua tumultuosa vita fino al drammatico epilogo del viaggio in mare verso Porto Ercole; una carrellata di tutti i suoi dipinti, una sequenza di grandi capolavori realizzati nel corso di un'esistenza troppo breve. Qui sotto alcune foto che sono riuscito a realizzare.


Uscito quasi frastornato da questa immersione nel talento di Caravaggio, ho dato uno sguardo molto rapido al "Giardino di Matisse", ovvero una mostra che nasce da un libro che, a sua volta, nasce dall’opera di Henri Matisse, interpretata con leggerezza e raffinatezza dal testo di Samantha Friedman e dai collage dell’illustratrice italiana Cristina Amodeo.


Unico neo di questa visita è stata la conferma della totale assenza di controlli all'ingresso, ma il problema della sicurezza nei musei italiani è abbastanza noto. In ogni caso, un'esperienza davvero interessante.

12 commenti:

  1. Risposte
    1. Infatti, non riuscivo a capire cosa fosse successo al tuo blog, mi spiace! Ti ho mandato messaggio su Google Hangouts

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  2. A dicembre sono stato a vedere la mostra di Matisse a Torino: lo sapevi che l'autore a fine vita ormai faceva opere tramite collage anche perchè costretto sulla sedia a rotelle? io penso di essere un amante della pittura. Ciao!

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    1. Ciao!! Io sto riscoprendo negli ultimi il mio amore per l'arte... conosco ancora poco Matisse, ma alcuni suoi quadri mi intrigano molto! Buon pomeriggio

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  3. Vedi io lo sapevo che prima o poi sarebbe successo quindi ora uso un altro profilo !

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  4. Trovo che amare l'arte sia sempre segno di sensibilità.. penso sia un peccato che in un paese come l'Italia .. simbolo dell'arte ci sia poco rispetto del bello e soprattutto poca cultura.. si insegna poco ai ragazzi aimè.. e questo è un male... più visite alle mostre, ai musei, anche nelle piccole città si possono scoprire grandi tesori!!

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    1. Io spesso vado in Toscana dove ci sono tantissimi piccoli borghi ricchi di arte e storia, la Val D'Orcia è splendida... ma ovviamente anche altre Regioni sono altrettanto ricche di queste piccole realtà che andrebbero valorizzate e non lasciate in balia dei vandali

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  5. Intanto nei Musei dovrebbe essere proibito entrare con uno zaino !

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    1. Credo in alcuni musei lo facciano... più che altro dovrebbero controllare cosa c'è negli zaini..

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