domenica 9 luglio 2017

Una vecchia libreria di famiglia

Struttura portante in metallo, ripiani in un legno ormai sbiadito, duecento libri con una copertina verde e le pagine ingiallite e impolverate. Si tratta dell'intera Collana "Maestri" delle Edizioni Paoline, risalente agli anni sessanta, una collezione di libri che mio nonno regalò a mia madre.
Una volta che i miei genitori si trasferirono nella loro attuale casa, la libreria trovò ben presto collocazione nella mia camera di bambino. E io, nei miei primi anni di vita, non potei fare a meno di osservarla come un oggetto misterioso, mentre scorrevo quei titoli e quei nomi che mi apparivano prevalentemente sconosciuti.
Poi, pian piano molti autori iniziarono a diventarmi familiari: racconti natalizi di Dickens, favole di Oscar Wilde, leggendarie novelle arabe. Sfogliando quelle pagine dall'odore caratteristico dei libri un po' "datati", capii che quel dono ereditato dal nonno era una miniera preziosa di opere letterarie, un mare in cui tuffarmi per nuotare verso "lidi culturali" che sentivo quasi come esclusivi. In effetti, accanto a classici immortali come "Delitto e Castigo", "La Divina Commedia", "I miserabili", vi sono in questa collana opere minori, ma comunque belle, interessanti e significative, che con il tempo non sono più state ripubblicate in Italia e sono attualmente fuori catalogo o dimenticate (salvo reperirle su ebay).


E così mi dedicai a queste opere narrative coinvolgenti in un viaggio attraverso culture di vari Paesi, sviluppando sempre più il mio amore per la lettura. Scoprii uno dei più grandi autori di tutti i tempi, G.K. Chesterton che con "Il Napoleone di Notting Hill" e "L'osteria volante" mi trascinò nel suo mondo fantasioso, paradossale, forte di una satira estremamente ingegnosa, con i suoi protagonisti che lottano fermamente per i propri ideali. Un autore che ho continuato a leggere e approfondire con altre opere ("I racconti di Padre Brown", "L'uomo che fu giovedì").
E, poi, mi capitò tra le mani il Manzoni polacco, Boleslaw Prus, le cui opere ancora oggi sono rigorosamente studiate dagli alunni delle scuole di Varsavia e dintorni. In particolare, lessi "La bambola", la storia di un commerciante arricchitosi grazie ai propri affari, che si innamora di una giovane aristocratica ormai in rovina. Per Wokulski, Isabella rappresenta un ideale romantico di femminilità, un amore da conquistare con ogni mezzo possibile. Fino ad andare incontro a cocenti delusioni, non appena si rende conto della vera gelida natura di quella donna, affarista e moralmente infida.
Mi emozionai, poi, con le avventure dei protagonisti di "Col ferro e col fuoco", romanzo storico di Henryk Sienkiewicz (autore noto soprattutto per il romanzo storico "Quo vadis"). Una contrastata storia d'amore cui fa da sfondo la rivolta cosacca del 1647 e la battaglia tra Cosacchi e Polacchi.
E i libri sono talmente tanti che potrei continuare a lungo ...


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