Molto spesso si è
portati a pensare che essere felici sia un obiettivo fin troppo
ambizioso e che l'importante sia essere almeno sereni e tranquilli.
Ma in cosa consiste davvero la serenità e come si raggiunge?
La grande miniera di
informazioni online nota come "Wikipedia" afferma che la
serenità è "il termine con cui si descrive la condizione
emotiva individuale caratterizzata, a livello interiore ed esteriore,
da tranquillità e calma non solo apparente, ma talmente profonda da
non essere soggetta, nell'immediato, a trasformazioni di umore, ad
eccitazioni o perturbazioni tali da modificare significativamente
questo stato di pace. La serenità è una componente rilevante nel
costituire il benessere emotivo dell'uomo".
Dunque, la profonda
tranquillità esteriore ed interiore dovrebbe essere la
caratteristica essenziale della serenità, che, a sua volta, almeno
secondo alcune teorie filosofiche, dovrebbe essere condizione
necessaria e sufficiente per il raggiungimento della felicità,
ovvero la situazione di chi ha soddisfatto i propri desideri e
raggiunto i propri obiettivi.
I filosofi antichi
parlano spesso di serenità nelle loro teorie, individuando il modo
con cui tale situazione di benessere può essere raggiunta (a volte
facendola coincidere con la felicità): eliminare negli uomini il
timore verso gli dei e soddisfare i propri desideri (Epicuro),
accettare con la serenità di uomo saggio la sorte che il destino
assegna (Socrate), considerare la serenità come un modo di
affrontare le cose della vita da parte di colui che possiede saggezza
e trascorre un'esistenza dedita alla contemplazione (Platone e
Aristotele), raggiungere il completo distacco dalle preoccupazioni
terrene (Seneca).
Come ho detto in un mio
precedente post dedicato alla Giornata della Felicità, le teorie dei
filosofi antichi sono, appunto, teorie. Il distacco dalle
preoccupazioni terrene sarebbe davvero un grande obiettivo da
raggiungere, ma "farsi scivolare addosso" gli eventi
negativi non è certo così semplice per noi poveri essere umani!!!!
Sicuramente,
non esiste un modello scientifico che ci garantisca il raggiungimento
della serenità, ma un interessante articolo comparso sull'Huffington
Post qualche tempo fa ha elencato le 22 abitudini che possono rendere
la vita quotidiana un po' più serena. Alcuni suggerimenti sono
estremamente interessanti (per chi vuole leggere l'articolo completo,
può trovare il link nel mio profilo Google+ accedendovi dal Blog):
- metti te stesso al primo posto davanti alla tua vita lavorativa;
- impara a trasformare le tue attività domestiche in pratiche di natura terapeutica;
- sostituisci la tua dose quotidiana di tè/caffè con dell'acqua calda con miele e limone;
- rifletti sulle cose di cui tendi a fruire in maniera inconsapevole;
- chiediti quale genere di vita ti piacerebbe vivere;
- trova la tua massima gioia nella semplicità della vita quotidiana;
- smettila di provare a fare il poliziotto di te stesso.
Qualche altro spunto è,
invece, un po' meno condivisibile, come "pagare sempre in
contanti": sinceramente non credo che la serenità si raggiunga
non utilizzando il Bancomat, anzi francamente mi sento molto più
sereno ad andare in giro con pochi contanti.
Sicuramente, il
suggerimento che mi ha colpito maggiormente e che vorrei approfondire
in questo post è il seguente: "Smettila di rapportarti a
quelle persone che non esercitano un'influenza positiva nella tua
vita, e non sentirti tenuto a scusartene. Se poi loro vorranno
chiamarti maleducato o scortese, lasciali pure fare. Tu non hai alcun
obbligo di mettere gli altri a loro agio a scapito della tua stessa
sanità mentale".
Credo
che da ora in poi questo diventerà il mio mantra preferito!
Spesso
negli ultimi tempi mi sono ritrovato a riflettere sulle persone in
cui generalmente mi imbatto. Ci sono quei soggetti positivi, che mi
fanno stare bene, anche se non stanno lì a darmi sempre ragione, ma
formulano critiche positive che mi aiutano a crescere interiormente e
a migliorarmi. Sono quelle persone – purtroppo sempre troppo poche -
con le quali è piacevole chiacchierare, con la certezza che non mi
giudicheranno mai sulla base dei soliti stereotipi e pregiudizi: non
importa da quanto tempo ci si conosce, perché l'impressione è
quella di essere amici da una vita.
Poi
c'è tutta la schiera di personaggi che emanano negatività anche a
chilometri di distanza. Non sono soltanto quei soggetti che amano
dire cose sgradevoli con il gusto di ferire gli altri, sempre lividi
di rabbia, ricolmi di invidia, che si comportano come se la vita
fosse stata troppo ingiusta nei loro confronti, sentendosi in dovere
di sfogare le proprie frustrazioni sugli altri. Questi individui,
tutto sommato, sono facili da individuare a prima vista, sai cosa
aspettarti da loro, per cui si possono quasi sempre adottare gli
accorgimenti necessari per evitarli.
Accanto
a questi loschi figuri, ci sono poi quei soggetti che sembrano nati
per sorridere e per diffondere felicità nel genere umano.
All'apparenza ti convinci che siano belle persone, ma poi ti accorgi
che la loro unica qualità sono le belle parole. In realtà, sono
ancor più negativi degli individui di cui parlavo prima, perché
molto spesso sono viscidi: sgusciano con i loro ampi sorrisi nella tua vita, si
muovono nell'ombra e cercano di raggiungere i loro obiettivi a tuo
discapito. Quando ti rendi conto di come sono realmente, cerchi di
evitarli, anche se ormai ti sembra troppo tardi: te li ritrovi
davanti continuamente, mentre a forza di sorridere corrono il rischio
di smontarsi la mandibola e cercano il modo migliore per irretirti.
Ovviamente,
ho individuato le due principali categorie di soggetti negativi in
cui mi sono imbattuto, ma le tipologie potrebbero essere tante con
diverse sfumature. L'obiettivo, invece, deve essere unico: cercare di
smetterla di rapportarsi a loro senza mai sentirsi in colpa! La
serenità potrebbe essere ad un passo e la vita è troppo breve per
lasciarsela sfuggire.
Secondo me la serenità è capire pienamente che non siamo al mondo a caso e che il nostro vivere è un Dono!
RispondiEliminaNon mi intento tanto delle positività o negatività emanate dalle persone ma diffido dalle persone che non sanno stare in una camera per un periodo di silenzio e sentono il bisogno di avere dei suoni sempre accesi perchè vuol dire che non sono sereni con se stessi.
Scusa Lorenzo se forse sono andato fuori dal tema ma anche questo secondo me fa parte di una ipotetica ricetta per la serenità.
raga88ge
Non preoccuparti non sei andato fuori tema, come dico nel post non c'è un modello scientifico per raggiungere la serenità, ognuno deve trovare il proprio modo per essere un po' più sereno. Anche io comunque amo il silenzio, almeno in determinate occasioni! Ciao
EliminaOgni tanto leggo anche io di queste ricette della felicità e ne rimango folgorato. Al punto che spesso mi riprometto di seguirle. Devo dire che poi non sono capace: ma come si fa a non rimanere irritato se una persona di fa girare le balle? puoi solo smussare i lati del tuo carattere, ma non riesci a cambiarlo (almeno credo). Certo di sicuro possiamo scegliere le persone di cui circondarsi...
RispondiEliminaNon credo si possa cambiare il proprio carattere, ognuno deve cercare il modo più adatto per stare bene, partendo da ciò che si è. Scegliere le persone con cui stare è molto importante, io lo sto capendo soprattutto negli ultimi tempi... ciao!
EliminaE' Veramente Interessante Lorenzo ^-^
RispondiEliminaTi ringrazio Lucrezia! A volte queste indicazioni sono davvero utili e rinfrancanti
EliminaLa Serenità ^-^
RispondiEliminaLorenzo ^_^
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