lunedì 25 luglio 2016

Cronache di viaggio: la Villa Medicea di Poggio a Caiano

Come promesso in un precedente post, anche se con un po' di ritardo, ecco il resoconto della mia visita di inizio luglio presso un luogo incantevole, la Villa Medicea di Poggio a Caiano, in provincia di Prato. Ovviamente, corredato dalle mie foto.


Anzitutto, qualche cenno storico. La Villa fu fatta costruire da Lorenzo de' Medici e dai suoi eredi su disegno di Giuliano da Sangallo tra il 1485 e il 1520 circa. Fu la residenza estiva dei Medici e ospitò numerose personalità, oltre ad essere teatro di importanti avvenimenti della storia dinastica medicea, come i festeggiamenti per i matrimoni tra Alessandro de' Medici e Margherita D'Austria (1556), Cosimo I ed Eleonora da Toledo (1559), Francesco I e Bianca Cappello già sua amante (1579).
Alla morte di "Giangastone" (1737), ultimo discendente dei Medici, la Villa passò ai nuovi granduchi toscani, gli Asburgo-Lorena, che continuarono ad utilizzarla come residenza estiva o come punto di sosta durante i loro viaggi verso Prato o Pistoia.
Con la conquista napoleonica, la Toscana divenne parte dell'Impero francese. La Villa subì, quindi, modifiche interne ed esterne (soprattutto ad opera di Pasquale Poccianti) su iniziativa della reggente Maria Luigia d'Etruria e successivamente di Elisa Baciocchi Buonaparte, sorella di Napoleone, dal 1804 principessa di Lucca e di Piombino, e dal 1809 granduchessa di Toscana.
Con la restaurazione, la costituzione del Regno d'Italia e l'avvento dei Savoia, proseguirono i lavori di riordino e le riparazioni da parte di Vittorio Emanuele II che fece costruire nuove scuderie e ridecorare alcune sale al piano terra, oltre a trasformare il grandioso salone Leone X, al primo piano, in una sala da biliardo. Con Vittorio giunse al Poggio anche la "bella Rosina", ossia Rosa Vercellana, una popolana torinese e amante del re, che poi divenne sua moglie.
La Villa è il primo esempio di architettura rinascimentale che fonde lo stile classico con elementi caratteristici dell'architettura signorile rurale toscana e altre caratteristiche innovative. Il corpo dell'edificio è circondato da una terrazza porticata. Alla sommità delle scale si trova una loggia sormontata da un timpano e da una volta a botte finemente decorata a rilievo.


Inizia, così, la visita all'interno. Colpisce immediatamente la ricchezza di elementi decorativi, la maestosità degli ambienti  e lo stato di conservazione di mobili, arazzi, suppellettili. Senza dubbio, la Toscana, nella gestione del proprio patrimonio artistico, ha molto da insegnare.
Al piano terreno, di particolare rilievo la Sala dei Biliardi, in stile sabaudo, con la volta affrescata come un pergolato dal quale si affacciano putti e amorini, mentre su un drappo dipinto sono riportate le insegne reali dei Savoia. Una sala ovviamente  voluta da Vittorio Emanuele.


A destra si accede, quindi, agli appartamenti di Bianca Cappello, una nobildonna veneziana molto colta e raffinata, che ebbe una relazione con il Granduca Francesco I. Questa relazione segreta che coinvolgeva il sovrano della città, già sposato con Giovanna d'Austria, fu uno dei più grandi scandali del Rinascimento e una delle pagine più romanzesche della saga dei Medici.
Nella prima sala di questi appartamenti, una semplice anticamera, sono ospitati tre dipinti a soggetto biblico attribuiti a Paolo Veronese e la Pietà di Giorgio Vasari. Segue la "stanza del Camino" che conserva ancora il bel camino in marmo bianco e lo scalone in pietra serena.


Al primo piano si trova l'ambiente più interessante della Villa: il salone Leone X, posto al centro dell'edificio e terminato intorno al 1513. La decorazione ad affresco è uno dei cicli pittorici più importanti del periodo del manierismo. Il progetto decorativo prevedeva la rappresentazione pittorica di episodi di storia romana che alludessero ad eventi gloriosi della vita politica di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo il Magnifico. Colpiscono per la loro magnificenza, due episodi: "Il console Flaminio parla al consiglio degli Achei" e "Il ritorno di Cicerone dall'esilio".


Sempre al primo piano, la Sala da Pranzo, con un grande affresco, opera di Anton Domenico Gabbiani, raffigurante l'opera di pacificazione di Cosimo il Vecchio, padre della patria; l'appartamento di Vittorio Emanuele II, con quattro stanze (Guardaroba, Studio, Sala da Ricevere e Camera da letto); l'Appartamento della Contessa di Mirafiori (la "Bella Rosina") composto da tre stanze con mobilio antico. Il bagno alla francese, opera dell'architetto di corte Giuseppe Cacialli, fu voluto da Elisa Bonaparte Baciocchi e comportò la demolizione di alcune stanze più antiche. Oggi si è ben conservato, con la vasca in marmo con intagli e una scultura di Venere e Amore in una nicchia, oltre al mobilio da toeletta originale.




Intorno alla Villa vi è uno splendido giardino, corredato da un ampio scenario in muratura decorato a stucco, con boschi e fontane, e con presenti centoventi varietà botaniche (agrumi, iris, narcisi, giacinti, dalie, rose antiche).  Il parco, davvero ben tenuto, è un'oasi di pace, nonché meta preferita degli sposi, scenario ideale per le loro fotografie.



Decisamente un luogo da sogno, uno dei tanti posti meravigliosi della nostra bella Italia.

6 commenti:

  1. Beh ma tu sei meglio di Piero e Alberto Angela messi insieme. Bello fare le gite turistiche che uniscono arte e relax nello stesso tempo!

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    1. Ti ringrazio caro! Visitare questi luoghi ti da davvero una sensazione di benessere ;-)

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  2. Che meraviglia...io guardo sempre le trasmissioni che raccontano le cose belle della nostra nazione ma anche del mondo....bacioni Elektra

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    1. Vero Elek, in Italia abbiamo tante meraviglie da valorizzare... bacioni a te ;-)

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  3. Sono Lucrezia Lorenzo è meravigliosa ^_^

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    1. Si Lucrezia, assolutamente! Vedi che ci devi tornare in Toscana? ;-)

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