Come promesso in un precedente post, anche se con un po' di ritardo,
ecco il resoconto della mia visita di inizio luglio presso un luogo
incantevole, la Villa Medicea di Poggio a Caiano, in provincia di
Prato. Ovviamente, corredato dalle mie foto.
Anzitutto, qualche cenno storico. La Villa fu fatta costruire da
Lorenzo de' Medici e dai suoi eredi su disegno di Giuliano da
Sangallo tra il 1485 e il 1520 circa. Fu la residenza estiva dei
Medici e ospitò numerose personalità, oltre ad essere teatro di
importanti avvenimenti della storia dinastica medicea, come i
festeggiamenti per i matrimoni tra Alessandro de' Medici e Margherita
D'Austria (1556), Cosimo I ed Eleonora da Toledo (1559), Francesco I
e Bianca Cappello già sua amante (1579).
Alla morte di "Giangastone" (1737), ultimo discendente dei
Medici, la Villa passò ai nuovi granduchi toscani, gli
Asburgo-Lorena, che continuarono ad utilizzarla come residenza estiva
o come punto di sosta durante i loro viaggi verso Prato o Pistoia.
Con la conquista napoleonica, la Toscana divenne parte dell'Impero
francese. La Villa subì, quindi, modifiche interne ed esterne
(soprattutto ad opera di Pasquale Poccianti) su iniziativa della
reggente Maria Luigia d'Etruria e successivamente di Elisa Baciocchi
Buonaparte, sorella di Napoleone, dal 1804 principessa di Lucca e di
Piombino, e dal 1809 granduchessa di Toscana.
Con la restaurazione, la costituzione del Regno d'Italia e l'avvento
dei Savoia, proseguirono i lavori di riordino e le riparazioni da
parte di Vittorio Emanuele II che fece costruire nuove scuderie e
ridecorare alcune sale al piano terra, oltre a trasformare il
grandioso salone Leone X, al primo piano, in una sala da biliardo.
Con Vittorio giunse al Poggio anche la "bella Rosina",
ossia Rosa Vercellana, una popolana torinese e amante del re, che poi
divenne sua moglie.
La Villa è il primo esempio di architettura rinascimentale che fonde
lo stile classico con elementi caratteristici dell'architettura
signorile rurale toscana e altre caratteristiche innovative. Il corpo
dell'edificio è circondato da una terrazza porticata. Alla sommità
delle scale si trova una loggia sormontata da un timpano e da una
volta a botte finemente decorata a rilievo.
Inizia, così, la visita all'interno. Colpisce immediatamente la
ricchezza di elementi decorativi, la maestosità degli ambienti e lo stato di conservazione di
mobili, arazzi, suppellettili. Senza dubbio, la Toscana, nella
gestione del proprio patrimonio artistico, ha molto da insegnare.
Al piano terreno, di particolare rilievo la Sala dei Biliardi, in
stile sabaudo, con la volta affrescata come un pergolato dal quale si
affacciano putti e amorini, mentre su un drappo dipinto sono
riportate le insegne reali dei Savoia. Una sala ovviamente voluta da Vittorio Emanuele.
A destra si accede, quindi, agli appartamenti di Bianca Cappello, una
nobildonna veneziana molto colta e raffinata, che ebbe una relazione
con il Granduca Francesco I. Questa relazione segreta che coinvolgeva
il sovrano della città, già sposato con Giovanna d'Austria, fu uno
dei più grandi scandali del Rinascimento e una delle pagine più
romanzesche della saga dei Medici.
Nella prima sala di questi appartamenti, una semplice anticamera,
sono ospitati tre dipinti a soggetto biblico attribuiti a Paolo
Veronese e la Pietà di Giorgio Vasari. Segue la "stanza del
Camino" che conserva ancora il bel camino in marmo bianco e lo
scalone in pietra serena.
Al primo piano si trova l'ambiente più interessante della Villa: il
salone Leone X, posto al centro dell'edificio e terminato intorno al
1513. La decorazione ad affresco è uno dei cicli pittorici più
importanti del periodo del manierismo. Il progetto decorativo
prevedeva la rappresentazione pittorica di episodi di storia romana
che alludessero ad eventi gloriosi della vita politica di Cosimo il
Vecchio e di Lorenzo il Magnifico. Colpiscono per la loro
magnificenza, due episodi: "Il console Flaminio parla al consiglio degli Achei" e "Il ritorno di Cicerone
dall'esilio".
Sempre al primo piano, la Sala da Pranzo, con un grande affresco,
opera di Anton Domenico Gabbiani, raffigurante l'opera di
pacificazione di Cosimo il Vecchio, padre della patria;
l'appartamento di Vittorio Emanuele II, con quattro stanze
(Guardaroba, Studio, Sala da Ricevere e Camera da letto);
l'Appartamento della Contessa di Mirafiori (la "Bella Rosina")
composto da tre stanze con mobilio antico. Il bagno alla francese,
opera dell'architetto di corte Giuseppe Cacialli, fu voluto da Elisa
Bonaparte Baciocchi e comportò la demolizione di alcune stanze più
antiche. Oggi si è ben conservato, con la vasca in marmo con intagli
e una scultura di Venere e Amore in una nicchia, oltre al mobilio da
toeletta originale.
Intorno alla Villa vi è uno splendido giardino, corredato da un ampio scenario in muratura decorato a stucco, con boschi e fontane, e con presenti centoventi varietà botaniche (agrumi, iris, narcisi, giacinti, dalie, rose antiche). Il parco, davvero ben tenuto, è un'oasi di pace, nonché meta preferita degli sposi, scenario ideale per le loro fotografie.
Decisamente un luogo da sogno, uno dei tanti posti meravigliosi della nostra bella Italia.
Beh ma tu sei meglio di Piero e Alberto Angela messi insieme. Bello fare le gite turistiche che uniscono arte e relax nello stesso tempo!
RispondiEliminaTi ringrazio caro! Visitare questi luoghi ti da davvero una sensazione di benessere ;-)
EliminaChe meraviglia...io guardo sempre le trasmissioni che raccontano le cose belle della nostra nazione ma anche del mondo....bacioni Elektra
RispondiEliminaVero Elek, in Italia abbiamo tante meraviglie da valorizzare... bacioni a te ;-)
EliminaSono Lucrezia Lorenzo è meravigliosa ^_^
RispondiEliminaSi Lucrezia, assolutamente! Vedi che ci devi tornare in Toscana? ;-)
Elimina