Capita molto spesso di rimanere in un determinato posto per anni e di
non riuscire ad apprezzarlo davvero. Questo è quanto mi è capitato
vivendo a Siena per otto anni per gli studi universitari e i
successivi corsi di specializzazione: correndo in continuazione per
andare a lezione, passavo vicino splendide chiese e storici
monumenti dando quasi per scontata la loro esistenza.
Da quando vivo a Roma, invece, ho cominciato ad apprezzare molto di
più la Toscana, ricca di luoghi incantevoli e non sempre
adeguatamente pubblicizzati. E la settimana scorsa, in visita a mio
fratello, ho avuto modo di fare il "turista per caso" a
Siena e dintorni, esercitandomi anche nell'arte della fotografia.
Iniziamo dal pomeriggio di venerdì (1° luglio). Partendo da casa,
siamo arrivati passeggiando e utilizzando una comoda scala mobile,
nei pressi di Porta Camollia, una delle antiche porte nelle mura di
Siena, situata alla fine di via di Camollia, nel territorio della
Contrada dell'Istrice. Il suo nome è legato al leggendario
condottiero Camulio, inviato da Romolo nel VII secolo a.C e
insediatosi con il proprio accampamento nella zona dove sorge
l'attuale Porta. Nel corso dei secoli fu la porta più difesa della
città di Siena, essendo la porta cittadina d'ingresso per chi
proveniva da Firenze. L'attuale costruzione risalente al 1604 fu
progettata da Alessandro Casolari e decorata dallo scultore Domenico
Cafaggi.
Ovviamente, in periodo di Palio, la Porta è chiusa per i vari
festeggiamenti e, quindi, siamo stati costretti a fare un giro un po'
più largo per entrare nel centro cittadino dentro le mura.
Siamo giunti, quindi, in Piazza Matteotti, "storico" luogo
di ritrovo con gli amici per le uscite serali. In questa Piazza, spicca,
in particolare, il Palazzo delle Poste. In precedenza, la sede delle
Poste si trovava in Piazza Salimbeni, nell’attuale salone
principale del Monte dei Paschi, ma con il tempo se ne riscontrò
l’inadeguatezza funzionale, per cui si decise di costruire un nuovo
palazzo dedicato esclusivamente a tale scopo. Il luogo ideale era la
piazza, allora intitolata alla memoria di Re Umberto I e oggi
dedicata a Giacomo Matteotti, ricavata, a seguito della sistemazione
urbanistica della zona, grazie alla demolizione della chiesa di
Sant’Egidio e del convento delle Cappuccine. La progettazione fu
affidata all’architetto Vittorio Mariani e la costruzione
all’impresa edile senese di Pietro Ciabattini. Nel mese di
settembre del 1910 vi fu la cerimonia per la posa della prima pietra.
L’inaugurazione del palazzo concluso avvenne all’incirca due anni
dopo, il 20 Settembre 1912.
Lungo Via Banchi di Sopra, immancabile la sosta dinnanzi alla
Rocca Salimbeni, storica sede centrale della Banca Monte dei Paschi,
che negli ultimi anni non sta attraversando un periodo
finanziariamente felice. La Rocca fu edificata nel XIV secolo,
ampliando un castellare della famiglia Salimbeni preesistente del XII
o XIII secolo, appoggiato alle mura altomedievali nei pressi della
chiesa di San Donato. Nel 1419 il palazzo fu confiscato dalla
Repubblica senese e in parte adibito a Dogana del Sale e ufficio di
Gabella. Dal 1472 vi ebbe sede anche il Monte Pio (Monte di Pietà),
istituito per porre un freno alla diffusa pratica dell'usura. Nel
1866 il Monte Pio fu incorporato dal Monte dei Paschi, che acquistò
la proprietà del palazzo, facendone appunto la sua sede centrale.
Fu, quindi, restaurato in stile neogotico dal 1877 da Giuseppe
Partini, che demolì alcuni corpi e ne sopraelevò altri, aggiungendo
strutture e paramenti in stile antico. Ancora nel Novecento fu
condotto un restauro da Carlo Ariotti e Vittorio Mariani. Tali
rimaneggiamenti hanno cercato di riprodurre lo stile della Siena del
Trecento, con le trifore sotto archi a sesto acuto, la merlatura in
alto e la fila ininterrotta di archi ciechi sotto di essa.
Sempre lungo Via Banchi di Sopra, altro monumento degno di nota è
il Palazzo Tolomei, il più antico palazzo privato di Siena. La sua
costruzione era già in corso nel 1205, mentre fu restaurato dopo il
1267; il Palazzo è oggi sede di una banca e di alcuni uffici.
L’edificio è stato costruito tutto in pietra e in stile gotico,
presenta una facciata suddivisa in due piani ed aperta da due ordini
di bifore trilobate ad archi acuti. Tale Palazzo ricorda la
grandezza della famiglia Tolomei a Siena quando primeggiava tra i
Guelfi ed ospitava Roberto d'Angiò, re di Napoli. A questa famiglia
appartenne la notissima Pia che, per la sua triste vicenda,
fu celebrata da Dante nel V canto del Purgatorio della Divina
Commedia.
Arrivati nei pressi di Piazza del Campo, non si può non rimanere
colpiti dalla Loggia della Mercanzia, composta da tre arcate su
pilastri decorati, con le facce recanti tabernacoli con statue. Le
due statue sui pilastri esterni della loggia raffigurano San Pietro e
San Paolo e sono del Vecchietta; le altre tre statue raffigurano tre
dei quattro antichi santi protettori della città, San Savino,
Sant'Ansano e San Vittore, e sono di Antonio Federighi. La loggia fu
progettata da Sano di Matteo e costruita tra il 1417 e il 1428 sotto
la sua direzione, poi dal 1428 al 1444 sotto Pietro del Minella, in
uno stile di transizione tra gotico e rinascimento.
Piazza del Campo, come si può notare nella foto sotto, era temporaneamente inaccessibile per le prove del Palio.
Abbiamo, quindi, proseguito il nostro giro turistico lungo Via di
Città, fino a Palazzo Chigi Saracini, sede dell'Accademia Musicale
Chigiana, oltre che di un'importante raccolta di arte privata, la
Galleria Chigi - Saracini. Per l'occasione, il Palazzo era decorato
con le bandiere delle Contrade.
Il nucleo più antico del palazzo, del XII secolo, apparteneva alla
famiglia Marescotti, ghibellina. Progressivamente l'edificio andò
ingrandendosi inglobando altri edifici adiacenti, raggiungendo le
dimensioni attuali entro la prima metà del Trecento. Nel XVI secolo,
fu acquistato dalla famiglia Piccolomini del Mandolo, che lo ampliò
realizzando decorazioni raffaellesche nel loggiato esterno. Dopo il
1770 la famiglia Saracini allungò la facciata mantenendo lo stile
trecentesco, aggiungendo anche la fila di trifore fino al vicolo del
Trone. Lo stile della facciata è l'elegante gotico senese,
rivestito in pietra fino al primo piano e poi in laterizi.
La visita a Piazza del Duomo non poteva ovviamente mancare con lo
splendido Duomo, in stile romano gotico e la cui costruzione è
durata secoli; l'ex ospedale di Santa Maria della Scala, fondato per
dare ospitalità ai pellegrini, assistere i poveri, i malati e
accogliere i fanciulli orfani, divenuto nel frattempo museo; il
Palazzo Reale, fatto edificare nella seconda metà del Quattrocento
da Jacopo Petrucci, che aveva acquistato alcuni edifici di proprietà
dell'Ospedale Santa Maria della Scala per trasformarli nella sua
dimora cittadina, e divenuto sede, dall'Unità d'Italia, della Prefettura e
dell'Amministrazione provinciale senese.
Infine, eccoci nel cuore della città, Piazza del Campo, ancora
affollata di turisti ansiosi di assistere al Palio (per la cronaca
poi vinto dalla Lupa). Da notare, la foto del seggio del mossiere, la
cui pazienza nel far entrare i cavalli nel canapo per dare il via
alla corsa è abbastanza nota.
Nel prossimo post, una descrizione della meravigliosa Villa Medicea a
Poggio a Caiano.
"Capita molto spesso di rimanere in un determinato posto per anni e di non riuscire ad apprezzarlo davvero...". Condivido il tuo pensiero: per me vale lo stesso, ma sostituisco a Siena la mia adorata Venezia.
RispondiEliminaCaro Marco, Venezia come sai è una delle mie prossime mete ;-)
Eliminaun bellissimo viaggio in una città splendida!
RispondiEliminaSi un bel ritorno, un viaggio vissuto con una maggior spensieratezza
Eliminawowow ma che belle foto! Adoro la fotografia. Siena mi manca purtroppo.. E concordo con te. Purtroppo quando si vive in una città per il corri corri non si apprezza quello che abbiamo intorno. E poi si va all'estero a visitare Chiese...
RispondiEliminaSi non valorizziamo mai abbastanza le meraviglie della nostra Italia. Ciao Ale!
EliminaGrazie Lorenzo per avermi mostrato le meraviglie di Siena.Buona giornata. :-) Dolce
RispondiEliminaGrazie a te Dolce! Buona giornata
Eliminane ho un bel ricordo
RispondiEliminaIo l'ho rivalutata da "turista", anche se non credo tornerei a viverci
Eliminaho sempre pensato che un conto è vivere in un Paese, un conto è fare il turista. Quando per esempio gli amici vengono a trovarmi rimangono stupiti e dicono che vivo in un bel posto...io invece non reputo un bel posto dove vivo. Ma forse proprio perchè io lo guardo con occhi diversi. Adoro la toscana!
RispondiEliminaSe vivi in un posto, dopo un po' ti abitui alle cose belle, e valuti solo quelle negative (tipo certi abitanti). Quando stavo a Siena mi è successo così.
EliminaLorenzo la sottoscritta è stata in Toscana una settimana ^-^
RispondiEliminaMolti anni fa Lorenzo ^-^
RispondiEliminaciao, gi
RispondiEliminaDolce Giovedì Lorenzo ^-^
RispondiEliminaCiao Lucrezia, la Toscana è davvero bella, spero tu possa tornarci. Un abbraccio
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