Una delle notizie più rilevanti in questi giorni riguarda il fallito
golpe militare in Turchia e la conseguente vendetta del Presidente
Erdogan, che da ultimo ha proclamato lo stato di emergenza, ha
sospeso l'applicazione della Convenzione europea dei diritti
dell'uomo e sta minacciando di reintrodurre la pena di morte. Tutto
questo accade in una presunta Repubblica che, da anni, dichiara di
aver intrapreso un percorso di democratizzazione per entrare
nell'Unione europea.
Ma la feroce vendetta di Erdogan è quella tipica dei sistemi
totalitari: epurazione di tutti coloro che in qualche modo hanno
rappresentato una minaccia nel presunto golpe, ovvero militari,
magistrati, dipendenti pubblici, insegnanti, professori universitari,
migliaia di persone allontanate dai posti di lavoro, imprigionate,
sottoposte a torture e umiliazioni. Per non parlare della libertà
giornalistica, da sempre nel mirino del "sultano turco".
Un editorialista del Corriere della Sera ha parlato, in realtà, di
un finto golpe, organizzato al fine di consentire ad Erdogan di avere
le mani libere e di orchestrare questa epurazione, finalizzata ad
eliminare qualsiasi pericolo, qualunque opposizione al suo potere. Il
sospetto, in effetti, è abbastanza fondato, considerate le singolari
modalità con cui tale golpe è avvenuto.
Indubbiamente, la sospensione della Convenzione europea dei diritti
dell'uomo costituisce l'apice di questa assurda vicenda. In passato,
tale sospensione è accaduta raramente, ad esempio nel periodo della
cosiddetta "dittatura dei colonnelli" in Grecia dal 1967 al
1974, in cui la giunta militare soppresse le normali libertà civili,
sciogliendo i partiti politici, imprigionando o esiliando gli
oppositori politici, usando la tortura come pratica comune.
In Turchia, la pena di morte era stata completamente abolita nel
2004. La sua reintroduzione in questo contesto potrebbe, per assurdo,
portare il Paese a situazioni davvero estreme, simili a quelle che si
verificano in Stati come l'Arabia Saudita, in cui la pena di morte
viene applicata per tantissimi reati (oltre all'omicidio, anche
stupro, rapina a mano armata, traffico di droga, stregoneria,
adulterio, sodomia, omosessualità, rapina su autostrada, sabotaggio
e apostasia), senza alcuna garanzia processuale.
Di fronte al completo annientamento dei diritti umani, l'Occidente,
inclusa l'Europa, appare inerte. Forse perché non è conveniente
mettersi contro un Paese che possiede il secondo esercito della Nato?
L'idea che mi sono fatto io è in parte quella del Corriere che citi. A mio avviso Erdogan sapeva di questo golpe (del resto organizzato da una piccola fetta dell'esercito). Tanto è vero che nei giorni antecedenti pareva sparito e non si mostrava in pubblico. Come dicevo secondo me sapeva e ha lasciato correre finchè non è intervenuto per fermarlo prima e per reprimere poi spazzando via quello straccio di opposizione che ancora rimaneva in Turchia. Io un paese così in europa non lo voglio
RispondiEliminaSi è un Paese che con l'Europa c'entra poco, una dittatura mascherata da Repubblica
Eliminaho appreso proprio oggi che l'opposizione ès cesa in piazza. Pensavo non esistesse....
EliminaDiciamo quel che rimane dell'opposizione, che non sia già finita in carcere
EliminaLorenzo Vera e Propria Dittatura !
RispondiEliminasi, un sistema totalitario
EliminaE' quanto mai evidente che Erdogan sia tornato, più legittimato di prima, a operare un repulisti generale tra i suoi oppositori - compresa la stampa internazionale, e, abbandonata da tempo la spinta riformista, si avvia ad instaurare nel Paese un regime sempre più autoritario, se non addirittura dittatoriale, una tendenza che non può che far meditare i Paesi della UE circa la continuazione del dialogo sull'adesione della Turchia, che personalmente ho sempre visto con tanta perplessità. Naturalmente mi spiace per la popolazione, ma è pur vero che gran parte di essa ha contribuito a creare la tragica situazione. Ciao Lorenzo, e buona sertata, Tommaso
RispondiEliminaI Paesi UE hanno tutto l'interesse a tenersi buona la Turchia, Ciao Tommaso buon pomeriggio
EliminaMi dispiace dirlo,ma in certe brutte situazioni la pena di morte ci vorrebbe proprio.Buona Domenica. :-) Dolce
RispondiEliminaLa pena di morte in questi contesti è solo uno strumento di eliminazione fisica degli oppositori, salvo che non la si voglia usare contro il dittatore
EliminaIl potere vendicativo è il più ferece che esiste!
RispondiEliminaDavvero, soprattutto se si ha il potere di fare tutto questo e i Paesi stanno in silenzio
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